McLeod Ganj non offre molto, a parte la pioggia, il cielo grigio e i ragazzi che continuamente vogliono pulirti le scarpe.
Vengono da me fiduciosi e dicono: ‘Ciao, una bella pulita alle scarpe?’, poi abbassano lo sguardo e cambiano frase: ‘Uhm… ma sono rotte, se vuoi te le riparo. Prezzo vantaggiosissimo!’. Io educatamente rifiuto l’aiuto, ma loro ovviamente tornano alla carica. Sono insistenti, come forse lo sarei anche io nelle loro condizioni… ma io sono uno, e loro sono un miliardo… la mia pazienza si esaurisce presto.. ma almeno in questo caso ho trovato un rimedio per farli smettere senza essere cinico/maleducato/blasfemo… Mi tolgo la ciabatta e la faccio vedere: ‘Guarda… non ho bisogno che mi ripari le scarpe, ho bisogno di scarpe nuove… queste non si possono più riparare’. Loro guardano, si intristiscono, e devono ammettere che ho ragione, e vanno mestamente via alla ricerca di una altro paio di scarpe da pulire.
Fosse così facile con tutti gli altri che vengono per essere amici miei.
La città è piena di turisti, di vacche(gli animali), di monaci tibetani ubriachi, di internet point e di ombrelli.
Non uso ombrelli da anni, gli ultimi 5 li ho dimenticati chissà dove e sono giunto alla conclusione che l’ombrello è uno strumento che non fa per me… ma qua piove, e piove tanto… e dovrei portarmi dietro il k-way, ma poi mi sento intrappolato… e allora ripenso all’ombrello come soluzione a tutti i mali.
Ma lo so.. lo dimenticherò… come ho dimenticato gli ultimi 5… e mi pentirò di averlo comprato. E allora niente.. vivo tranquillo e bagnato lo stesso.
Nel frattempo qui s’è messo a diluviare.. ma va…. mi sorprende tutto ciò.
E sono senza ombrello. Al riparo in un bar, ma senza ombrello… la guesthouse è a un centinaio di metri da qui.
Troppo.
Troppissimo.
Diluvia.
Rimango qui… magari mi adottano… forse chiedo un altro te, basta te… voglio un caffè caffè… AMARO (qua qualsiasi cosa è dolce e poi si meravigliano che la metà della popolazione ha il diabete)… ma è impossibile, non ci devo pensare. E manco alle frise. E manco alle spiagge.
Uff… giapponesi ipertecnologici e iperattrezzati camminano gioiosi per strada… non piove mai in giappone? perchè sono gioiosi??
Una zanzara mi ronza attorno… dove ho messo il ddt??
Piove… non posso uscire.. però ho portato il carica batterie… posso rimanere in sto bar fino alla chiusura, sperando che la pioggia smetta di piovere.
Ho scritto troppo, troppissimo. Caldo, caldissimo. Ci vorrebbe un po’ di utopia, ma è finita… ci metto un goccio di fernette??
Sto delirando.. la pioggia non mi fa bene… e sta pure aumentando di intensità, giusto per ricordarmi dove sono.
Perchè non me ne vado a Tonga, perchè non lascio l’India a tutti quelli innamorati dell’India, tanto non si accorgerebbero neanche della mia assenza…
ah ecco… non la lascio perchè piove e sono bloccato e non posso andare a prendere lo zaino e non posso partire e non posso lasciare l’india… eccheccà!
Ps. Nei pochi momenti di non diluvio universale, mentre Noè è indaffarato a costruire lo yacht per salvare le vacche(gli animali), ho fatto qualche fotina alla amena località… bella è bella.
8 risposte a “Di McLeod Ganj e delle pene”
Mhmmmm… appena un mese e mi sei diventato più lamentoso di Gianni… su con la vita…com’è che diceva quell’altro ??? “non puo’ piovere per sempre” 😀
“La città è piena di turisti, di vacche…” uffa potevi aspettare anche solo 3 caratteri per precisare, già speravo nelle frumine vacche indiane 🙁 uffa!
“… di monaci tibetani ubriachi”, ma davvero? sarai mica nelle valli di lanzo?? là anche le mucche sono ubriache, un po’ di vecchia e zucchero e vai che è una meraviglia!!!
“…non ci devo pensare. E manco alle frise” ?? le frise??? cosa saranno mai?? sono quello che penso? 😀
non puoi andare via, manco gli i pulmann, tanto meno gli aerei, partono con tutta quella pioggia! mi sa che ti toccherà star lì fino alla fine dei monsoni… mi pare finiscano a novembre! 😀
attento agli uraniani, è pieno di uraniani ubriachi! (visto che tu citi cito anche io)
sì ma è morto quello che diceva “non può piovere per sempre”… quindi tanilo zitto e bagnati! come diceva Rocco in un film por… (questa era volgarissima, lo ammetto)
@pec: In due post tra ‘speranze’ e film osè, se la panterona legge, ti sei bruciato le poche speranze di vita che ancora avevi… 😀 😀
E’ bello vedere che io e pec facciamo a gara di cazzeggio… Scopetta ?
voi due sempre a lavorare dure duro, nè? 😀
ci sto!
ce l’hai tu il poster con tutto lo storico delle partite?? alla fine quanti turni facemmo? 50? forse iniziammo dai 256esimi di finale 😀
@tan: Non ci sei più tu ad abbassare la media torinese… e allora qualcuno deve pur pensarci…
@pec: Temo che il lenzuolo lo abbia tu… mammamia che tempi mitici quelli… a farci fare il culo seduti sui davanzali del poli 😀
@pec ma…il ciambellano..si chiamava cosi per via del suo fantastico fondoschiena?