Cochabamba sarebbe una città totalmente inutile se non fosse per un parco non lontano… Il vicino (parco) Toro-Toro.
Per arrivar ci bisogna percorrere solo 137km di strada sterrata e infatti ci vogliono da 4 a infinite ore. Noi ce ne abbiamo messe solo 5, siamo stati fortunati.
Giunti nel paesino Toro-Toro per prima cosa abbiamo cercato dove dormire. Per pagare di meno mi sono unito ad una coppia di francesi e abbiamo preso una stanza tripla.
Poi cena… Più o meno. Tutto era chiuso. Alle 21.
Nell’unico posto aperto ci hanno servito pollo fritto e riso. Tutto freddo.
Meglio di niente.
Il giorno dopo primo tour, di otto ore circa.
La prima parte è una camminata tra i monti e le rocce, in cerca di disegni rupestri e piccole grotte.
Tutto tranquillo.
Dopo pranzo arrivasse il bello.
Andiamo alla caverna Uma Jalanta.
Con un bel casco da speleologo (aveva la lucetta in fronte) avremmo dovuto esplorare la caverna.
Iniziamo a scendere tra le rocce scivolose e tutto procede bene.
Poi però iniziamo ad attraversare posti basso e stretti…
E allora abbiamo iniziato a camminare a carponi, a strisciare come al militare, a girarci in spazi larghi poco meno di un metro per poter scendere su di un ponte instabile.
E abbiamo continuato a scendere fin giù dove dormono i vampiri… Che meno male dormivano e non avevano fame.
E più giù con l’aiuto di corde.
Fino al punto più basso di quel percorso: 600 metri sotto terra.
Spegniamo le luci e siamo in silenzio per qualche minuto.
Mai visto un buio così buio.
Si sentiva solo il ruscello sotterraneo che scorreva lì vicino.
E che quando piove ostruisce l’uscita della caverna e produce un rumore assordante.
Non deve essere piacevole essere lì giù durante una pioggia.
Fortunatamente non pioveva e ce ne siamo tornati in superficie con calma.
Passando anche stavolta da punto dove non credevo di passare, cercando di non scivolare giù e provando a non perdere gli altri.
Ci sono altre 50 caverne esplorate lì al parco… In alcune bisogna pure nuotare durante il percorso.
Quasi quasi divento speleologo e mi faccio tutte le caverne! 😛
Il giorno dopo tour più tranquillo di mezza giornata.
Abbiamo visto un po’ di tracce lasciate dai dinosauri, alcune anche grandi un metro appartenenti a dinosauri alti 30 metri. Piccini piccini.
Poi siamo scesi in un canyon profondo 400 metri per andare a vedere una cascata era farci un bagno nella pozza lì di fronte.
Faceva freddino visto che lì sotto il sole non arrivava.
Più ritorno a piedi al paese.
Per raggiungere il fondo del canyon bisogna fare 900 scalini. E ovviamente poi bisogna risalire… Non è una cosa piacevole.
Arrivati al paese cerchiamo qualcosa da mangiare. Erano le 13.30.
Tutti avevano finito il cibo.
Solo un carretto aveva qualcosa. Pollo e patate.
Mangiamo due piatti a testa e poi partiamo in direzione di Cochabamba.
A metà tragitto l’autista ferma il pulmino, ci fa scendere e si mette a riparare il mezzo.
La ruota posteriore sinistra era dieci centimetri più indietro di dove doveva stare.
Allora crick, chiavi e martello e tutto torna a posto.
Arriviamo a Cochabamba dopo più di sei ore.
Al terminal io prendo il pullman per La Paz, gli altri per Sucre.
Nel pullman ha fatto freddissimo e non ho chiuso occhio.
Arrivato a La Paz alle 6 del mattino, cerco un ostello.
Ne trovo uno, hanno un letto.
Vado sotto le coperte con tutti i vestiti addosso.
Fa freddissimo.
3 risposte a “Viaggio al centro della Terra”
Come disse qualcuno: Ccucciti la capu!
Si sta meglio a -600 o a +6000?
Probabilmente a 0, vicino al mare