On the road again


Son tornato a Torino. Son tornato a Torino a studiare e ci sono rimasto per 4 anni. Studiare e lavorare. Andare a lezione, studiare e lavorare. Andare a lezione, fare il tirocinio, studiare e lavorare.

No vabbè, poi basta… Che posso fare sta vita per sempre?!

Ho voglia di studiare ancora? No.

Ho voglia di lavorare? Ma manco per niente.

E che faccio, me ne sto a casa a non fare niente? Guardare serie TV, giocare ai videogame, dormire, oziare, uscire, leggere libri, giocare con i nipotini, dormire, oziare, imparare a guidare, abbronzarmi, dormire, oziare, mangiare, bere, andare in bici, dormire, oziare per sempre?

No. Cioè… Si, perché no? Perché non lo sto facendo?

“Alla lunga ti annoiaresti”, dice.

Ma io ho pazienza.

Ripeto, perché non lo sto facendo?

Ah si, lo so… Visto che mi sono laureato mi sono regalato un viaggio. Un viaggetto. Piccolo. Vicino.

Me ne vado in Sud America. Per qualche mese.

Zaino in spalla, quattro cose per riempirlo, una guida e, stavolta, uno che mi segue in questa avventura.

Tox (lo chiamerò così per non svelare la sua vera identità) con la sua organizzazione e la sua ansietta rappresenterà la parte razionale durante il viaggio: schemetti, informazioni, contatti… ha fatto tutti lui. Io mi limiterò a creare entropia, interferenze e fastidio… Sarà un viaggio interessante.

Prima tappa Milano, per poter prendere l’aereo per il Brasile, cancello d’ingresso al continente latino americano.

A Milano prima sorpresa: è venuto a salutarmi da Torino un gruppo di folli; compressi in una panda arancione hanno percorso l’autostrada Torino-Milano solo per venire a salutarmi. Sono contento 😊 questo viaggio non poteva iniziare in modo migliore. Grazie Giulia(la stalker), Carola, Marzia, Matteo e Ale 🙂

Passiamo la serata con loro e con quei due santi di Elena e Gaetano che ci ospitano in attesa di prendere l’aereo. Cioè, Elena è una santa. Gaetano è il demonio. Ma ci ha sempre trattati bene e non posso che ringraziarlo. E poi siamo sopravvissuti entrambi alla distruzione della 147. Ormai siamo fratelli di incidente. Non potrò mai volergli male 😉

Facciamo una breve apparizione a Torino per poter salutare quei pochi che riusciamo a incontrare nel breve periodo che siamo lì.

Torniamo a Milano e poi saliamo sull’aereo.

Di nuovo zaino in spalla 😀


12 risposte a “On the road again”

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