Il pullman per Futaleufú lo abbiamo preso il giorno successivo, dopo aver tentato inutilmente per 5 ore di essere caricati facendo autostop.
Hanno caricato tutti tranne noi due.
Futaleufú é un paese di montagna, assonnato, composto da una ventina di isolati al massimo.
Siamo venuti fin qui per fare rafting, ma non sapevamo di essere nella capitale mondiale del rafting.
Futaleufú é pieno di stranieri che da tutto il mondo vengono qui per fare rafting sul fiume omonimo ed essere guida qui fa curriculum.
Abbiamo fatto rafting di classe IV e V e ci siamo divertiti tantissimo.
E ovviamente siamo usciti fradici dall’acqua.
Il giorno successivo ci siamo alzati alle 5 ore prendere il pullman per Villa Santa Lucia perché ci hanno rassicurato che da lì potevamo prendere il pullman per andare a Puyuhuapi.
Il pullman non c’era, neanche stavolta.
Abbiamo riprovato a fare l’autostop, anche scrivendo un cartello con la destinazione come si vede nei film.
Nelle prime due ore non si è fermato nessuno,se non un vecchio che ci ha chiesto un mare di soldi per accompagnarci.
Ovviamente abbiamo rifiutato.
Poi un pickup rosso si ferma.
Tox va a parlare con l’autista e saliamo dietro.
Il pickup è del Señor Valter, in vacanza con la sua famiglia lungo la Carretera Austral.
Prima di noi aveva già caricato due francesi e infatti il bagagliaio era pieno e abbiamo fatto fatica a trovare posto.
Dopo di noi il Señor Valter ha caricato altri due americani.
Abbiamo fatto un po’ di tetris ma alla fine siamo riusciti a trovare spazio per persone e bagagli.
La Carretera Austral é una strada che parte da Puerto Montt e finisce a Villa O’Higgins ed è asfaltata solo in alcuni punti.
La bellezza di questa strada é dovuta ai luoghi che attraversa, paesaggi bellissimi da ammirare: laghi, fiumi, cascate, montagne che fanno da cornice, boschi rigogliosi ed altri scheletri i.
Sole, pioggia, nuvole, vento, nebbia.
In una sola strada tutte le stagioni.
E noi il primo pezzo ce lo siamo fatti all’aperto, seduti nel bagagliaio di un pickup rosso.
Dopo Puyuhuapi siamo arrivati in pullman fino a Coyhaique, abbiamo proseguito in minivan fino a Puerto Rio Tranquilo, poi sempre in minivan fino a Cochrane, a Caleta Tortel e finalmente Villa O’Higgins.
Abbiamo percorso un bel pezzo della Carretera Austral.
Se avessi il fisico, farei la Carretera Austral in bici, come tanti che abbiamo incontrato sulla via. Ma non ho il fisico.
Se sapessi portare la moto, guidare per la Carretera Austral sarebbe un’esperienza unica. Ma già con le macchine ho dei problemi.
Rimane il bus, ma si perde buona parte del fascino del viaggio. E le foto non rendono giustizia.
Puyuhuapi é un paesino sul mare che ci ha accolto con pioggia, fango e lavori in corso lungo tutte le strade.
Coyhaique é una cittadina che non offre molto, neanche ostelli. Il turismo cresce e qui ancora non sono riusciti a reagire per offrire strutture ricettive. Noi abbiamo dormito in una scuola dove d’estate le aule sono trasformate in dormitorio.
Abbiamo anche visitato la riserva naturale, solo perché era la più vicina alla cittá e potevamo arrivarci in modo indipendente senza affidarci alle agenzie. Nulla di memorabile, solo tanto vento in cima alla montagna.
Puerto Rio Tranquilo é un altro paesino sul mare che sembra carino, ma ci ha accolto con una bella pioggia che ha ingrigito tutto.
Cochrane é un’altra cittadina dove la persona più simpatica é l’autista del minivan che ci ha portato fino a lì e dopo ci ha anche portati in giro per cercare una sistemazione, mentre la più antipatica la signora di Hostal Central che é riuscita a farsi odiare da tutti rispondendo acidamente alle nostre domande sul funzionamento dell’ostello.
Caleta Tortel è un paese di pescatori costruito lungo la costa. Tutte le case sono palafitte e ci sono passerelle in legno al posto della strade.
Tutto è fatto di legno: case, passerelle, scale, panchine, statue e addirittura anche gli scivoli per bambini!
Ovviamente la figura più importante di Caleta Tortel non è il pescatore ma il falegname e infatti gli dedicano periodicamente una festa.
Noi siamo arrivati proprio nei giorni della festa del falegname.
Si mangia carne alla brace (proprio il cibo che ti aspetti in un villaggio di pescatori) e si beve vino. E se vuoi, puoi anche sfidare il campione locale di Trava (credo che il nome sia corretto, ma non ci metterei la mano sul fuoco).
Il gioco consiste nel lanciare un osso oltre una certa distanza indicata da un paletto infilato nel terreno. Su quest’osso hanno attaccato due placche di ferro di diversa lunghezza: se l’osso finisce la corsa con la placca lunga in giù, chi ha lanciato vince; se finisce con la placca corta perde; se finisce di lato o prima del paletto il lancio è nullo.
Per dare un po’ di pepe al gioco, si possono puntare soldi.
Volavano centinaia e centinaia di pesos! (1€ = 704 pesos)
Dormiamo una notte a Caleta Tortel e il giorno seguente ci rimettiamo in cammino per Villa O’Higgins, dove la Carretera Austral finisce e dove non c’è neanche modo di attraversare il confine per andare in Argentina.
A Villa O’Higgins, da dove scrivo, siamo arrivati la sera tardi e ripartiamo domani mattina.
L’idea é di prendere una barca da qui per Candelario Moncilla, poi farsi una passeggiata di 20km, poi prendere un’altra barca ed infine un pullman che ci porterà ad El Chaltén, in Argentina.
Tutto in un giorno, possibilmente.
Abbiamo informazioni attendibili fino alla prima barca, quella che parte da qui.
Poi solo informazioni fumose e tanta speranza.
Da Puerto Rio Tranquilo stiamo viaggiando insieme ad un tizio dell’Alaska (che pare il nonno di Mr. Crocodile Dundee) e di una ragazza brasiliana.
In quattro proviamo a risparmiare su cibo e alloggiamento fino a El Chaltén, tanto stiamo andando tutti lì.
2 risposte a “Lungo la Carretera Austral”
Stringetevi la notte, speriamo che tu capiti dal lato della brasiliana…
Molto in ritardo ma leggo anche io 🙂
A questo punto puoi svelarlo… Sei finito dalla parte del vecchio???