Abbiamo passato il Natale a Valparaíso e passeremo il capodanno sempre a Valparaíso. Peró nel mezzo siamo andati a La Serena.
Valparaíso è una città costruita su dei colli, un po’ come Roma. Vabbè, non esageriamo.
A Valparaíso ci sono scale, tante scale, troppe. Dopo un po’ le inizi ad odiare quelle scale, perché per andare da qualche parte ci sono sempre un centinaio di gradini da fare. Sempre.
Uno pensa che sia impossibile, che non può essere che ci siano sempre ste benedette scale da fare. E ha ragione.
Ho forse un po’ esagerato.
Non ci sono sempre scale da fare, alle volte c’è da fare qualche salita. Salita non così / ma così |.
Meno male che per alleviare la sofferenza e diminuire le bestemmie, hanno riempito Valparaiso di murales. Ce ne sono di bellissimi. Ovunque.
Ti viene voglia di passeggiare per il paese solo per andare alla ricerca di questi murales.
Certo, poi, al millesimo gradino, fanculo pure ai murales.
Ma solo al millesimo gradino.
La vigilia di Natale l’abbiamo passata in ostello insieme agli altri ragazzi, abbiamo cenato e festeggiato insieme.
Il 25 invece abbiamo oziato. Più o meno.
Noi abbiamo fatto il pranzo di Natale, gli altri dell’ostello sono spariti.
A fine pranzo mi sono guardato Cleveland-Warriors insieme ad un gruppetto di americani, alcuni proprio di San Francisco.
Ho notato due cose:
– chiamano i giocatori per nome e non per cognome (e ci mettevo un po’ a capire di chi parlavano perché mica conosco il nome di battesimo di tutti i giocatori)
– si esaltavano anche quando gli altri facevano delle belle azioni (niente tifo contro, niente insulti… Cheppalle)
Alla fine i Warriors hanno perso di un punto (come dei polli) e se ne sono andati via tutti serenamente. Mah.
Il giorno dopo siamo andati a La Serena, dove siamo tuttora. Ci siamo spostati giusto per non stare troppo tempo sempre nello stesso posto, ma torneremo a Valparaíso per capodanno.
Da La Serena siamo andati a fare una gita in una riserva naturale, a vedere i Pinguini di Humboldt.
Abbiamo visto anche leoni marini, pellicani, cormorani e gabbiani.
Tanti gabbiani. Un’isola era popolata solo da gabbiani e quando passeggiavi rischiavi pure di essere attaccato dai gabbiani perché, in fin dei conti, stavamo invadendo casa loro. Alla fine non ci è successo niente, fortunatamente.
Domani, se riusciamo, andiamo nella Valle de Elqui, ad un osservatorio astronomico a vedere le stelle.
Sempre che il tempo ci assista.
6 risposte a “Da Natale a Capodanno”
Anche qui è pieno di murales, tipo “tamarRa ti amo”. Vi saluta gino Pink
IATAVVUI!!! 😀
Buon anno!!! (fra poco) È pronto el champàn?
Buon anno anche a voi, che inizia prima lì.
Noi abbiamo comprato il vino e i dolci. Speriamo che qualcuno in giro ci offra lo spumante.
Ciao cari,
come è iniziato l’anno nuovo?
Bè “da natale a capodanno” è passato, è tempo di un post vulcanico!