Cronache peruviane


Dopo la scalata mi sono riposato a Copacabana qualche giorno.

Pioggia tutte le mattine e niente visita all’isola del Sole e all’isola della Luna.

Poco male, vado in Perù. Prima tappa Puno, sempre sul lago Titikaka.

In città non c’è molto da vedere, ma si possono visitare delle isole galleggianti nel lago.

Lo faccio. Carino, ma veramente è un posto ormai solo per turisti.

Torno in città, per pranzare e partire per Arequipa.

Almeno così pensavo.

Mentre pranzo succede l’imprevisto… Mi fregano lo zaino.

Non mi sono accorto di niente.

Era lì vicino a me e un attimo dopo non c’era più.

Panico, dentro c’era un sacco di roba.

Cerco inutilmente.

Una donna peruviana mi aiuta a chiamare la polizia, faccio la denuncia. Ma tanto non ritroverò più niente.

Non vado più ad Arequipa.

Sono incazzato, scazzato, sfiduciato.

Ho perso un sacco di soldi tra contanti e oggetti.

Avrei potuto stare in Perù un mese con quello che ho perso.

Non so che fare… Vado a Cusco, almeno mi vedo il Machupicchu.

A Cusco ricompro un po’ di roba, tutta di marca. Tutta falsa, ma economica.

Il paese è bello, ma ci sono veramente troppi turisti.

E coma a la Paz, ci sono troppe salite.

Rimango a Cusco qualche giorno poi vado ad Aguas Calientes, il punto di ingresso per Machupicchu.

Piove, ovviamente.

Prendo il biglietto per un giorno, sperando nel clima.

È nuvoloso, ma almeno non piove.

Vado a Machupicchu all’alba, mi sveglio alle 4.

Arrivo al Sun Gate, ma le nuvole rovinano l’alba.

Vado alla Cittadella. Turisti ovunque, tantissimi.

Sembrava di essere nei corridoi di un supermercato.

Giro per la Cittadella. Bello, veramente bello.

Peccato per il tempo, ma poteva andare peggio.

Poteva piovere, come ha fatto nel pomeriggio.

Ma ormai ero rientrato in ostello.

Rimango ad Aguas Calientes qualche giorno, anche perché arrivano un paio di amici.

Ritorno a Cusco dopo 7 ore di pullman.

Decido di andare a Lima.

Sono ancora scazzato.

 

 


4 risposte a “Cronache peruviane”

    • No, quello l’ho saltato. Credo sia il giro alla Death Road. Lo farò la prossima volta che passo da La Paz.

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