Siamo a Porto Alegre, in un ostello dove nessuno saluta nessuno (tranne il titolare dell’ostello, Berto). Ci siamo fermati qui un giorno per riposarci prima di prendere il pullman direzione Uruguay.
Abbiamo saltato un bel pezzo di Brasile, Rio de Janeiro compreso, perché ci siamo resi conto di aver sottovalutato le distanze e rischiavamo di arrivare troppo tardi nella Terra del Fuoco.
Torneremo in Brasile più avanti e visiteremo anche i posti che stavolta abbiamo saltato.
Abbiamo fatto un giro per le strade ieri sera e ci siamo fermati in un baretto piccino piccino dove c’era un po’ di gente.
Siamo entrati, preso abbiamo preso due birre e poco dopo la gente ha iniziato a parlarci.
In inglese.
Abbiamo incontrato qualcuno che parla inglese e possiamo finalmente chiacchierare!
L’inglese si è rapidamente trasformato in spagnolo, poi portoghese, poi spanglish, poi Portogallo, poi buh… Alla fine chiacchieravamo in una lingua tutta nostra. E non era colpa delle birre!!
Erano tutti incuriositi dalla nostra presenza, non riuscivano a capire come eravamo finiti lì.
“Abbiamo semplicemente camminato e ci siamo fermati qui perché sembrava carino”, è stata la nostra risposta.
“No! Che ci fate qui a Porto Alegre?? Non c’è niente da vedere o da fare. Avessi la possibilità me ne andrei!!”, è stata la loro replica.
Deve essere proprio un bel posticino questa città.
Tox ha fatto colpo sul più inquietante del gruppo: era pieno di attenzioni e domande, tutte per lui. Alla fine però è dovuto andare a casa ben prima di noi. A Tox è scesa una lacrimuccia, l’ho vista!
La serata è andata avanti tra chiacchiere e birre fino alle 2, dopo di che noi eravamo cotti e siamo andati a dormire. Loro non lo so.
Oggi ci siamo svegliati sotto il diluvio e al freddo: qualche giorno fa eravamo al mare con 37 gradi, com’è che siamo finiti qui?
Ah già, stiamo per andare in Uruguay!
Diciamo che questa prima visita del Brasile non ci ha impressionato. Tanto caldo al nord, spiagge e mare non entusiasmanti, difficoltà di comunicazione.
In Brasile sembrano tutti palestrati, son più bassi di noi due e usano solo infradito (al nord, qui al sud se ne vedono già di meno).
Al nostro ritorno contiamo di fare un giro delle bellezze naturali del Brasile: meno città, più natura.
Sperando di trovare un tempo clemente.
5 risposte a “Ciao Brasile, è stato Bell… Simpat… Un tipo”
Dopo che ho scritto questo post, nell’ostello si sono subito tutti messi a parlare con noi: saluti, battute, chiacchiere. Tutto in inglese.
Magari si sono sentiti offesi dalle mie parole.
Non e’ che fra il prima e il dopo vi siete tagliati la barba?
Forse Tox si è tagliato i capelli
Gliel’hanno detto quelli del baretto che parlavate male di loro…
“Al nostro ritorno contiamo di fare un giro delle bellezze naturali del Brasile: meno città, più natura.”
Ecco… Bravo!!! Dedicatevi alle bellezze naturali!!!