Siamo arrivati a Cordoba e siamo stati accolti dal diluvio.
Fortunatamente eravamo già in ostello e non ci siamo bagnati, ma tutto il pomeriggio l’abbiamo passato nell’ostello, senza possibilità di muoverci.
Cordoba è una città universitaria, piena di ragazzi, di bar, di vita che però fino alle 2 del mattino non vedi.
Fino alle 2 del mattino stanno tutti in casa.
Fino alle 2 del mattino la città è, non dico deserta, ma poco ci manca.
Dopo le 2 il delirio, festa ovunque, tutti allegri… o almeno, così ci hanno detto perché noi alle 2 del mattino non ci siamo mai arrivati.
Siamo crollati ben prima, vuoi per la stanchezza che si sta accumulando nel viaggio, vuoi perché siamo un po’ vecchietti…
Non siamo riusciti a vivere la movida di Cordoba.
Pace.
Il giorno dopo il nostro arrivo è uscito il sole, e subito siamo arrivati a 37 gradi.
Girare per la città con il sole alto è impossibile e infatti anche nell’ostello ci han detto di andare fuori città.
Abbiamo seguito il consiglio e abbiamo fatto una gita a Cuesta Blanca, un paesino sorto vicino ad un fiume e che viene invaso quando inizia a fare caldo, perché qui il mare non esiste.
Fa caldissimo e non c’è il mare. Come si fa a vivere qua???
Nei nostri, pochi, giri di Cordoba abbiamo visto un sacco di chiese: Cordoba è piena di chiese, sono ovunque.
Non siamo riusciti ad andare al Museo de la Memoria perché nel weekend è chiuso.
Lí ci saremmo andati volentieri, altro che chiese. Peró niente. Pace.
L’ostello dice abbiamo dormito ha anche le pareti per allenarsi per l’arrampicata, e spesso veniva gente da fuori solo per la parete.
Dopo anni ho riprovato a fare una via… Sono crollato subito. Sono totalmente fuori allenamento.
La parete per l’arrampicata è la cosa più figa dell’ostello, visto che i bagni sono minuscoli e lo staff è un po’ fuso: abbiamo prenotato due letti nel dormitorio, al nostro arrivo non erano disponibili. Ci hanno fatto aspettare e poi ci hanno dato una doppia per una notte. Bene.
Il mattino dopo, da subito, ci han detto che dovevamo cambiare stanza e andare nel dormitorio: “ok, in quale stanza?” “Ora non lo sappiamo”.
Bene.
Usciamo a farci un giro sotto i mille gradi di temperatura (e non è ancora estate piena!!!) E al ritorno chiediamo dove andare.
Un tizio dello staff ci indica due letti.
Giunto il momento andiamo a dormire, un po’ cotti.
A notte inoltrata, si accende la luce è sento parlare. Ero un po’ rintronato e non capivo che dicevano, fin che non riconosco la voce di Tox che dice, più o meno: “Guarda che uno dello staff ci ha detto di dormire qui”.
Praticamente avevano assegnato il letto a noi e ad altri.
Quando si dice la coordinazione.
Dopo aver lasciato questo efficientissimo ostello e siamo arrivati a San Luis, che sarà la base per delle gite nei luoghi intorno, visto che in città non c’è niente da vedere.
2 risposte a “A Cordoba fa caldo. Troppo.”
Resistete vecchietti! In terra del fuoco la movida inizia prima
Overbooking dei letti 😀